Sono aperte le iscrizioni e i rinnovi ANPI sezione Barona Milano 2012...
Tutti i mercoledì sera in sezione, alla festa "Befana del Partigiano" del 8 gennaio... oppure presso il punto informazioni ANPI Barona: Edicola chiosco Via Solari angolo Viale Coni Zugna..
Vi aspettiamo...
sabato 31 dicembre 2011
mercoledì 21 dicembre 2011
domenica 18 dicembre 2011
sabato 17 dicembre 2011
Giornata "CONTRO IL RAZZISMO"
Sabato 17 dicembre 2012
Giornata d'azione globale contro il razzismo
per i diritti dei migranti, rifugiati e sfollati!
Giornata d'azione globale contro il razzismo
per i diritti dei migranti, rifugiati e sfollati!
L'ASSASSINIO FASCISTA DI 2 SENEGALESI E IL FERIMENTO DI MOLTI ALTRI A FIRENZE, SONO UNA RAGIONE DI PIU' PER PARTECIPARE IN MASSA E CON FORZA ALLA
MANIFESTAZIONE ANTI-RAZZISTA
di Sabato 17 dicembre
con concentramento alle ore 14.30 Piazzale Loreto (angolo via Padova) - conclusione in Stazione Centrale
.
IL RAZZISMO E' UN VELENOSO PRODOTTO DELLA VOLONTA' DEI RICCHI DI PROVOCARE LA LOTTA TRA I POVERI PER MEGLIO OPERARE NEL SENSO DI FAR PAGARE ALLA POPOLAZIONE POVERA DEL PAESE, RESIDENTI E MIGRANTI, LA GRAVISSIMA CRISI ECONOMICA DA LORO PROVOCATA.
IL FASCISMO E' IL LORO BRACCIO ARMATO, DA USARE OGGI CONTRO I SENEGALESI, I NERI, I MIGRANTI I ROM E I DIVERSI, DOMANI CONTRO TUTTI I LAVORATORI CHE LOTTANO PER I LORO DIRITTI.
FERMIAMOLI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!!!!
MOBILITIAMOCI IN MASSA PER FAR PAGARE LA CRISI A "LOR SIGNORI", QUESTA E' LA STRADA MAESTRA PER BATTERE IL RAZZISMO E IL FASCISMO, PER IMPEDIRE NUOVE TRAGEDIE STORICHE!
SOLIDARIETA' CON LE COMUNITA' DEI SENEGALESI E DEI MIGRANTI IN LOTTA PER I LORO DIRITTI, PRIMA DI TUTTO QUELLO AD
UN' ESISTENZA DIGNITOSA!
LOTTIAMO UNITI CONTRO LA CRISI, PER FARLA PAGARE A CHI L'HA PROVOCATA. CONTRO IL RAZZISMO ED IL FASCISMO!
MANIFESTAZIONE ANTI-RAZZISTA
di Sabato 17 dicembre
con concentramento alle ore 14.30 Piazzale Loreto (angolo via Padova) - conclusione in Stazione Centrale
.
IL RAZZISMO E' UN VELENOSO PRODOTTO DELLA VOLONTA' DEI RICCHI DI PROVOCARE LA LOTTA TRA I POVERI PER MEGLIO OPERARE NEL SENSO DI FAR PAGARE ALLA POPOLAZIONE POVERA DEL PAESE, RESIDENTI E MIGRANTI, LA GRAVISSIMA CRISI ECONOMICA DA LORO PROVOCATA.
IL FASCISMO E' IL LORO BRACCIO ARMATO, DA USARE OGGI CONTRO I SENEGALESI, I NERI, I MIGRANTI I ROM E I DIVERSI, DOMANI CONTRO TUTTI I LAVORATORI CHE LOTTANO PER I LORO DIRITTI.
FERMIAMOLI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!!!!
MOBILITIAMOCI IN MASSA PER FAR PAGARE LA CRISI A "LOR SIGNORI", QUESTA E' LA STRADA MAESTRA PER BATTERE IL RAZZISMO E IL FASCISMO, PER IMPEDIRE NUOVE TRAGEDIE STORICHE!
SOLIDARIETA' CON LE COMUNITA' DEI SENEGALESI E DEI MIGRANTI IN LOTTA PER I LORO DIRITTI, PRIMA DI TUTTO QUELLO AD
UN' ESISTENZA DIGNITOSA!
LOTTIAMO UNITI CONTRO LA CRISI, PER FARLA PAGARE A CHI L'HA PROVOCATA. CONTRO IL RAZZISMO ED IL FASCISMO!
Questo dicembre 2011 sarà speciale. Non solo per le feste natalizie ma perché per la prima volta, in tutto il mondo, ci saranno delle iniziative per affermare il loro NO al razzismo, il diritto dei migranti a stabilirsi nel paese che scelgono, il diritto dei rifugiati ad avere una accoglienza degna, il diritto degli sfollati a non essere sfrattati dalla propria terra.
Questa giornata d'azione globale è nata nel Foro Mondiale delle Migrazioni a Quito 2010 e nel 2011 ha poi trovato conferma nel Foro Sociale Mondiale a Dakar.
In quei luoghi migliaia di persone hanno ribadito il diritto di migrare come scelta e il diritto a vivere nel proprio paese senza essere costretti a fuggire e insieme hanno deciso di organizzare svariate iniziative, intorno al 18 dicembre, data in cui l?Onu ha firmato la convenzione per i diritti dei lavoratori migranti e le loro famiglie non recepita da nessun paese occidentale.
È necessario che il movimento dei migranti, dei rifugiati e degli sfollati si riconosca come un movimento globale, perché globale è la crisi creata dai poteri contro i quali ci scontriamo. Per questo vogliamo che la giornata di azione globale attraversi anche Milano!
Vogliamo si ascolti la voce di chi ha lottato contro la sanatoria truffa e la farsa dei decreti flussi, per avere meccanismi di regolarizzazione che permettano ai migranti, che vivono e lavorano in questo paese, di uscire dalla clandestinità. Vogliamo che venga ritirato il decreto sul permesso di soggiorno a punti, ultimo colpo di coda del governo Berlusconi.
Vogliamo i diritti di cittadinanza per tutti: dal diritto di voto per i migranti alla riforma della legge sulla cittadinanza perché i figli degli immigrati siano anche figli del paese in cui nascono o crescono.
Vogliamo si ascolti la voce dei profughi scappati dalle guerra in Libia e da altre guerre. La gestione emergenziale ed improvvisata del governo rischia di farli cadere in una situazione di irregolarità, rigettando le loro domande di domanda di asilo. Loro hanno diritto a un permesso per motivi umanitari!
Vogliamo ribadire che gli essere umani hanno il diritto di circolare liberamente, per questo non devono esistere e vanno aboliti luoghi come i Centri di detenzione nei quali si limita la libertà e i diritti fondamentali delle persone.
Vieni anche tu a manifestare!
Migranti e Nativi uniti, cittadini di questa nuova Milano meticcia!
Comitato Milanese per la Giornata d'Azione Globale info@globalmigrantsaction.org
mercoledì 14 dicembre 2011
Senegalesi di Milano. Comunicato Stampa.
COMUNICATO STAMPA
L’associazione di Senegalesi di Milano e Provincia, in seguito alla uccisione di tre cittadini senegalesi a Firenze da parte di un membro di Casa Pound e il ferimento di altri, indice un
presidio antirazzista davanti alla prefettura di Milano.
Questo episodio avviene a pochi giorni da un altro grave fatto razzista accaduto a Torino dove è stato incendiato un campo Rom.
Di fronte a questa ondata di violenza razzista chiama tutta la cittadinanza a sostenere questa iniziativa che si terrà mercoledì 14 dicembre ore 18 davanti alla Prefettura di Milano, corso Monforte.
Associazione di Senegalese Milano e Provincia.
mail: asmp2005@libero.it
martedì 13 dicembre 2011
martedì 6 dicembre 2011
Luci sulla zona sei... Milano
La sezione ANPI Barona vi aspetta davanti al Monumento alla Resistenza di Piazza Miani il giorno 20 dicembre alle ore 20.00 per iniziare insieme la fiaccolata come da programma.
Vi regaleremo una piccola candela da accendere e posare davanti alla lapide, un segno d'affetto e saluto per i nostri Partigiani, una condivisione d'ideali ed emozioni..!
martedì 22 novembre 2011
venerdì 4 novembre 2011
giovedì 20 ottobre 2011
Milano: Il primo museo Rom...
La scena. Una scolaresca va in visita all'interno di un campo rom, tra le strade, le casette prefabbricate, con una guida rom che racconta usi e costumi, tradizioni e cultura. Scoprendo in un piccolo museo foto, scritti, materiali audiovisivi. Conoscendo e parlando con gli abitanti del campo. E chiudendo con un pranzo a base di piatti gitani. Un sogno per inguaribili idealisti? Una chimera per instancabili fautori dell'integrazione? Non proprio. Anzi... Si chiama Museo del Viaggio Fabrizio De André e sorge all'interno del campo autorizzato di via Impastato, periferia sud di Milano. Sarà un centro di documentazione sulla cultura rom e sinti in un locale (prefabbricato, ovviamente) appositamente ristrutturato. Sarà, inoltre, un centro di ricerca e di studi, darà origine ad eventi e manifestazioni, sarà sede di un corso di lingua e cultura gitana con la docenza di Giorgio Bezzecchi, avvierà una scuola di musica ad opera del maestro Yovic Yovica, ospiterà scolaresche, studenti liceali e universitari, ricercatori e sarà aperto, alcuni giorni della settimana, alla cittadinanza. Sarà un piccolo museo a cielo aperto, con un percorso che inizierà da una tipica “carovanina” di primo Novecento (debitamente ristrutturata e arredata con mappe, vestiti tipici, stufa, pentole di rame e oggetti della tradizione). Un'idea un po' folle, in una città come Milano dove, come dice Maurizio Pagani, presidente dell'Opera Nomadi, uno dei promotori del progetto, «si è costruita per anni l'idea del campo come qualcosa da cancellare dalla città». Una città, aggiunge Umberto Zandrini, presidente del consorzio Sir, altro soggetto promotore del progetto, dove sulla cultura rom «sappiamo poco o niente. Ma crediamo di sapere. Al posto della conoscenza mettiamo uno stigma» L'idea di intitolare a Fabrizio De André il museo (con il via libera della fondazione a lui dedicata) è proprio di Bezzecchi, che con il cantautore aveva collaborato all'epoca di Anime Salve, per la stesura di Khorakanè, canzone dedicata al popolo rom. Bezzecchi lo aveva accompagnato nei campi milanesi, gli aveva fornito materiale sulla cultura rom e aveva tradotto in romanes alcuni versi della canzone: «Fabrizio De André è stato un grande amico. E quest'idea del museo a lui sarebbe piaciuta molto, perché è una difesa e una valorizzazione della diversità». I lavori al campo si sono svolti sotto la supervisione dell'architetto Daniele Brandolino. Un'esperienza che anche per lui ha significato vivere in diretta il superamento dello stereotipo: «La mia idea iniziale era puntare su un container che mostrasse la lamiera, una sorta di simbolo dell'idea del viaggio, dell'eterno movimento», racconta. «Poi gli abitanti del campo mi hanno chiesto: "Perché non lo ricopri di un rivestimento di finti mattoni?". E lì ho capito che il nomadismo in realtà è uno dei tanti pregiudizi, che invece nella maggior parte dei casi il sogno dei rom è la stanzialità». Alla fine il muro è stato intonacato, con i colori della bandiera rom. Vicino al museo troverà spazio un "autonegozio" attrezzato per la preparazione dei pasti per i visitatori. Con l'obiettivo di creare un percorso di formazione professionale e inserimento per rom del campo di via Impastato e di altri campi e di farne una struttura di "catering etnico" pronta a muoversi per la città per eventi, feste manifestazioni. Non è la prima volta che il sociale si muove in maniera innovativa sul fronte dell'integrazione di rom e sinti. La novità, questa volta, è che l'idea un po' folle ha la benedizione della nuova amministrazione comunale di Milano attraverso le parole di Marco Granelli, neo assessore alla Coesione sociale: «La comunità, la storia, la cultura rom e sinti fanno parte di questa città. È una cultura che ha saputo mantenere la sua vitalità, nonostante le grandi difficoltà. Bisogna lavorare per abbattere gli stereotipi: e questa iniziativa va nella direzione giusta». Probabilmente una «direzione ostinata e contraria», per dirla con De André, rispetto allo spirito dei tempi. Ma l'unica capace di far uscire dalla logica della paura.
Il Museo del viaggio, gestito da Opera Nomadi Milano e dalla Cooperativa Romano Drom, è stato co finanziato da Fondazione Cariplo. Sarà aperto il mercoledì pomeriggio dalle 14.30 alle 18.00 e il giovedì mattina dalle 9.30 alle 12.30.
Il Museo del viaggio, gestito da Opera Nomadi Milano e dalla Cooperativa Romano Drom, è stato co finanziato da Fondazione Cariplo. Sarà aperto il mercoledì pomeriggio dalle 14.30 alle 18.00 e il giovedì mattina dalle 9.30 alle 12.30.
È consigliato prenotare la visita inviando una mail di richiesta a:
museodelviaggio@gmail.com
museodelviaggio@gmail.com
venerdì 14 ottobre 2011
giovedì 13 ottobre 2011
martedì 11 ottobre 2011
mercoledì 5 ottobre 2011
giovedì 22 settembre 2011
L'ITALIA SONO ANCH'IO...
Appuntamento al Pantheon. A Roma, domani, è previsto un appuntamento a Piazza del Pantheon dalle 11.30 alle 15.30. Qui sarà allestito un banchetto dove già hanno annunciato la loro presenza esponenti del mondo della cultura, dello spettacolo e della politica che condividono i contenuti della campagna. Ci saranno, fra gli altri, Pierluigi Bersani, segretario nazionale del Pd, Fausto Bertinotti, presidente Fondazione Camera dei Deputati, l'autore e attore Ascanio Celestini, il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, lo scrittore Marco Lodolil, lo scrittore e sceneggiatore Claudio Piersanti, il presidente del settore giovanile Federcalcio, Gianni Rivera, il regista Andrea Segre.
I promotori. Saranno inoltre presenti esponenti delle organizzazioni promotrici, tra cui: Oliviero Alotto, presidente Terra del Fuoco, Massimo Aquilante, presidente Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Paolo Beni, presidente Arci, Kurosh Danesh, coordinatore Comitato Migranti Cgil, Franco Dotolo, Fondazione Migrantes, Gabriella Guido, Rete Primo Marzo, Ezequiel Iurcovich, portavoce Rete G2-Seconde Generazioni, Padre Giovanni La Manna, presidente Centro Astalli, Isabella Massafra, segreteria nazionale Emmaus Italia, Grazia Naletto, presidente Lunaria, Andrea Olivero, presidente Acli.
19 organizzazioni. L'Italia sono anch'io è la Campagna nazionale per i diritti di cittadinanza promossa, nel 150° anniversario dell'unità d'Italia, da 19 organizzazioni della società civile (Acli, Arci, Asgi-Associazione studi giuridici sull'immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d'accoglienza, Comitato 1° Marzo, Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, Emmaus Italia, Fcei - Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 - Seconde Generazioni, Sei Ugl, Tavola della Pace, Terra del Fuoco) e dall'editore Carlo Feltrinelli. Presidente del Comitato promotore è il Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio.
Scopo della campagna. E' promuovere, anche attraverso lo strumento delle leggi di iniziativa popolare, l'uguaglianza di diritti tra italiani e stranieri che vivono, studiano e lavorano in Italia, così come sancito dall'articolo 3 della nostra Costituzione.
mercoledì 21 settembre 2011
mercoledì 14 settembre 2011
Milano... ancora Immigrati sulla torre...
Neanche un anno fa alcuni immigrati, sulla scia dei fatti di brescia, salirono sulla torre di via Imbonati a Milano. La protesta partiva dalla vicenda della sanatoria truffa ma si allargava anche ad altre questioni per rivendicare libertà e dignità.
Sabato scorso due immigrati sono saliti sulla torre di piazza Selinunte sempre per protestare contro la sanatoria truffa. Questo perchè dopo tanto tempo nulla è cambiato per chi è stato raggirato da padroni e strozzini senza scrupoli, con la speranza di essere regolarizzato. Come sempre è compito degli antirazzisti sostenere queste lotte e allargarle il più possibile.
Sabato scorso due immigrati sono saliti sulla torre di piazza Selinunte sempre per protestare contro la sanatoria truffa. Questo perchè dopo tanto tempo nulla è cambiato per chi è stato raggirato da padroni e strozzini senza scrupoli, con la speranza di essere regolarizzato. Come sempre è compito degli antirazzisti sostenere queste lotte e allargarle il più possibile.
Di seguito l’articolo che apparirà su Umanità Nova questa settimana.
Ancora una Torre…PIAZZA SELINUNTE, MILANO
Sabato sera, mentre nello stesso momento si svolgeva un presidio davanti alla prefettura di Milano, un gruppo di immigrati organizzati ha preso possesso della torre di piazza Selinunte, in zona San Siro a Milano.
La piazza è il crocevia di un quartiere tra i più popolari, abitato da un’altissima presenza di lavoratori immigrati.
Il Comitato Immigrati di Milano e il Comitato Immigrati Egiziani hanno ripreso in questo modo l’eredità della famosa occupazione di via Imbonati.
A due anni dalla sanatoria del 2009 nulla è cambiato. Con quella legge furono imbrogliati migliaia di lavoratori che tentarono di regolarizzare la loro posizione, mentre stato e intermediari truffaldini intascavano migliaia di euro tra contributi INPS e costi gonfiati per le pratiche.
Di questi permessi non c’è più traccia.
I “tavoli e tavolini”di partitini e associazioni che si arrogavano il diritto della unica rappresentanza sono falliti miseramente.
Le connivenze tra stato e consorterie politiche, passando per le cooperative di lavoro quasi tutte di stampo mafioso, sono oggi evidenti a tutti. Eppure siamo ancora costretti a dover gridare forte che le leggi sulla clandestinità e il sistema criminale che permette la detenzione degli immigrati senza permesso di soggiorno dentro i CIE servono solo a garantire che continui ad esistere una manodopera senza alcun diritto, una nuova forma di schiavitù.
Le rivolte nei Cie sono all’ordine del giorno, scioperi importanti nelle cooperative della logistica sono ormai quotidiane.
Le rivolte popolari dei paesi del Mediterraneo e gli scioperi sempre più generalizzati e selvaggi dei paesi europei sotto la morsa della crisi economica stanno a dimostrare che il sistema di sfruttamento dell’uomo sull’uomo è in crisi e le risposte da dare non possono più essere le solite.
La delega politica ai partiti ha fatto il suo tempo: era già una pratica perdente e obsoleta ai tempi della Prima Internazionale, figuriamoci oggi.
Crediamo che solo con la pratica dell’autogestione e dell’autorganizzazione e con il rifiuto della rappresentanza si possa contribuire alla costruzione di un mondo migliore.
Certo,piccola cosa è l’occupazione di una torre, ma quella piazza, PIAZZA SELINUNTE, può diventare un laboratorio di idee. Proviamoci.
La piazza è il crocevia di un quartiere tra i più popolari, abitato da un’altissima presenza di lavoratori immigrati.
Il Comitato Immigrati di Milano e il Comitato Immigrati Egiziani hanno ripreso in questo modo l’eredità della famosa occupazione di via Imbonati.
A due anni dalla sanatoria del 2009 nulla è cambiato. Con quella legge furono imbrogliati migliaia di lavoratori che tentarono di regolarizzare la loro posizione, mentre stato e intermediari truffaldini intascavano migliaia di euro tra contributi INPS e costi gonfiati per le pratiche.
Di questi permessi non c’è più traccia.
I “tavoli e tavolini”di partitini e associazioni che si arrogavano il diritto della unica rappresentanza sono falliti miseramente.
Le connivenze tra stato e consorterie politiche, passando per le cooperative di lavoro quasi tutte di stampo mafioso, sono oggi evidenti a tutti. Eppure siamo ancora costretti a dover gridare forte che le leggi sulla clandestinità e il sistema criminale che permette la detenzione degli immigrati senza permesso di soggiorno dentro i CIE servono solo a garantire che continui ad esistere una manodopera senza alcun diritto, una nuova forma di schiavitù.
Le rivolte nei Cie sono all’ordine del giorno, scioperi importanti nelle cooperative della logistica sono ormai quotidiane.
Le rivolte popolari dei paesi del Mediterraneo e gli scioperi sempre più generalizzati e selvaggi dei paesi europei sotto la morsa della crisi economica stanno a dimostrare che il sistema di sfruttamento dell’uomo sull’uomo è in crisi e le risposte da dare non possono più essere le solite.
La delega politica ai partiti ha fatto il suo tempo: era già una pratica perdente e obsoleta ai tempi della Prima Internazionale, figuriamoci oggi.
Crediamo che solo con la pratica dell’autogestione e dell’autorganizzazione e con il rifiuto della rappresentanza si possa contribuire alla costruzione di un mondo migliore.
Certo,piccola cosa è l’occupazione di una torre, ma quella piazza, PIAZZA SELINUNTE, può diventare un laboratorio di idee. Proviamoci.
Anto D’Errico
Coordinamento Antirazzista FAI
venerdì 9 settembre 2011
giovedì 28 luglio 2011
martedì 14 giugno 2011
martedì 7 giugno 2011
venerdì 3 giugno 2011
martedì 10 maggio 2011
venerdì 15 aprile 2011
domenica 10 aprile 2011
venerdì 1 aprile 2011
sabato 19 marzo 2011
martedì 15 marzo 2011
domenica 13 marzo 2011
Chi sono i nuovi Italiani.? - Associazione La Conta.
Desideriamo invitarvi a partecipare alla serata “CHI SONO I NUOVI ITALIANI?”, organizzata, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Olgiate Molgora LC, in collaborazione con l'Associazione La Conta, che ci sarà alle ore 21,00 di sabato 19/03/2011, con ingresso libero e gratuito, presso la sala Civica di Viale Sommi Picenardi a Olgiate Molgora LC.
In particolare la serata sarà dedicata alla conoscenza della cultura del popolo Rom in Italia, attraverso la loro musica, i loro canti e le loro danze, in una ritrovata unità multiculturale ed inclusiva dei rom che abitano i nostri territori. Parteciperà alla serata Ernesto Rossi, studioso dei Rom e Sinti nonché presidente dell’Associazione "Aven Amentza - Unione di Rom e Sinti" e dell’Associazione "ApertaMente di Buccinasco" che ci parlerà delle condizioni di vita dei Rom e dei Sinti in Italia e della loro cultura. Parteciperà altresì La Nuova Untza! un gruppo canoro/musicale rom di quattro musicisti (fisarmonica, chitarra, violino e clarinetto) più alcuni ballerini, diretto da Marian Badeanu, “il Director” che animeranno una vera e propria festa Rom con splendidi canti, danze e musiche tradizionali/popolari Rom. La serata si concluderà con un buffet, offerto a tutti i presenti.
Ernesto Rossi, già funzionario del Comune di Milano, da 15 anni lavora come volontario insieme a rom e sinti, secondo un’impostazione innovativa e non assistenziale: dare voce a loro, che nessuno ascolta, e rivendicare con azioni concrete il rispetto dei loro diritti.
Fondatore e presidente di due associazioni: “Aven Amentza”, costituita col sostegno della Camera del Lavoro di Milano, dove è membro del Tavolo Rom, e “ApertaMente di Buccinasco” che conduce un originale esperimento per accompagnare l’inserimento sociale e lavorativo di rom e sinti.
Collabora altresì con l’Associazione La Conta con la quale partecipa all’organizzazione di attività culturali, dibattiti e proiezioni per far comprendere e valorizzare la cultura e la storia dei popoli Rom e Sinti da sempre emarginati.
La Nuova UNTZA! Gruppo canoro/musicale rom, costituito normalmente da 4 elementi (una fisarmonica, un violino, una chitarra ed una tromba o sassofono) ma che nelle feste tradizionali può comprendere fino a circa 10 musicisti/cantori/ballerine/i, condotta da Marian Badeanu, il ‘Director’, violino solista e direttore del complesso, erede dell’associazione musicale “Untza!”, fondata anni fa da musicisti immigrati a Milano, per far conoscere le musiche ed i canti tradizionali/popolari rom in particolare e più in generale dell’area dei balcani. Marian Badeanu ‘Director’ ha ispirato, e partecipato con Loredana e Ciprian, figli d’arte, al film/documentario “Miracolo alla Scala” di Claudio Bernieri, originale remake del “Miracolo a Milano” di De Sica e Zavattini, definito da Ermanno Olmi “un utile e bel documento”.
sabato 12 marzo 2011
domenica 27 febbraio 2011
venerdì 25 febbraio 2011
sabato 19 febbraio 2011
venerdì 18 febbraio 2011
domenica 13 febbraio 2011
FORUM Sociale
FORUM SOCIALE: SI CONCLUDE OGGI A DAKAR L'11ESIMA EDIZIONE |
(ASCA) - Roma, 11 feb - Lotta ai cambiamenti climatici; sviluppo dell'agricoltura e sostegno alla sovranita' alimentare. Questi i temi principali affrontati nel corso del Forum Sociale Mondiale conclusosi oggi a Dakar, Senegal. Il Forum, aperto lo scorso 6 febbraio, ha registrato una partecipazione maggiore rispetto a quanto previsto. Si parla di 45.000 partecipanti: quasi tutti i Paesi africani rappresentati, con delegazioni che hanno portato al forum le principali istanze sociali delle rispettive Nazioni d'origine. Grande attenzione agli spazi di espressione gestiti dai giovani, dalle donne e dai sindacati. Numerose le conferenze di analisi sulla crisieconomica e sociale, sulle violenze che attraversano il Maghreb e laPalestina, sulla cooperazione sud-sud, e sulle proteste di queste ultime settimane in Tunisia ed Egitto. Durante l'11esima edizione del Forum e' stata ribadita la necessita' di combattere per la ''giustizia climatica e la sovranita' alimentare'' lanciando un appello affinche' le popolazioni del mondo agiscano insieme per il bene comune. Altro tema molto sentito e' stato quello della difesa del lavoro dei piccoli agricoltori. Contrastare la violenza contro le donne, sia domestica che sociale, e' stato un altro argomento al centro del dibattito dei diversi panel e workshop. Per quanto riguarda la presenza italiana al Forum, piu' di cento persone si sono ritrovate mercoledi' sera nella sala dell'Universita' Cheick Anta Diop per condividere la Carta di intenti in vista di un ''Forum Sociale'' che si terra' a Genova in occasione del decennale di G8 2001. Presenti tra gli altri Arci, Flair, Cgil, Mani Tese, Cospe, Legambiente, Caritas Migrantes, Uisp. Sabato 19 febbraio e' convocata a Genova una riunione delle organizzazioni per lavorare al programma. |
sabato 29 gennaio 2011
lo sterminio dei Rom e dei Sinti...
Lettera a Napolitano:
nessuno ricorda lo sterminio dei Rom e dei Sinti
«Dalle baracche vedevamo gli ebrei
colonne incamminate diventare colonne verticali, di fumo.
Erano lievi, andavano a gonfiare gli occhi del loro dio affacciato.
Noi non fummo leggeri, la cenere degli zingari non riusciva ad alzarsi in cielo.
Ci tratteneva in basso la musica suonata e stracantata intorno ai fuochi degli accampamenti.
Noi, zingari d'Europa, da nesun dio presi a sua testimonianza,
bruciammo senza l'odore della santità,
bruciammo tutti interi,
chitarre con le corda di budella».
Illustrissimo signor Presidente, nel Giorno della Memoria le massime autorità dello Stato hanno ricordato la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico. Ma anche il 27 gennaio di quest'anno per noi, Rom e Sinti d'Italia, nessun riconoscimento istituzionale per i nostri morti (più di un milione di cui, oltre 500.000 nei campi di concentramento nazisti). Come se non fosse successo, come se non fosse stato anche per loro, come per gli ebrei, la più grande vergogna della storia dell'uomo: lo sterminio su base razziale.
Una vergogna che riguarda anche l'Italia. Nella circolare del ministero degli Interni dell'11 settembre 1940 è scritto: «est indispensabile che tutti zingari nazionalità italiana certa aut presunta, siano controllati et rastrellati più breve tempo possibile et concentrati sotto rigorosa vigilanza in località meglio adatte ciascuna provincia».
Cominciarono retate e deportazioni negli oltre 50 campi di concentramento italiani, tra cui: Perdasdefogu in Sardegna, Bojano e il convento di San Bernardino ad Agnone, Gonars, provincia di Udine, Tossicìa, provincia di Teramo. E ancora: Viterbo, Montopoli Sabina, provincia di Rieti, Collefiorito provincia di Roma, le isole Tremiti, Ferramonti di Tarsia provincia di Cosenza, poi Gries a Bolzano, detta anche «l'anticamera di Auschwitz» dove sono morti oltre 20.000 Rom e Sinti.
Lo sterminio i rom lo chiamano Porrajmos: divoramento, distruzione. Un ricordo carico di paura e di dolore, ma anche qualcosa di più perché non ce lo riconoscono, perché ignorandolo è più facile aggirare la spinosa questione di tanti "piccoli porrajmos" quotidiani nella segregazione dei "campi nomadi", con le persone discriminate, aggredite con le bombe molotov, buttate in strada in pieno inverno con i loro bambini, accusate, come succedeva nel ’38 di essere «delinquenti antropologici» ‑ tutti criminali. Ricordarlo vorrebbe dire fare in modo che non si ripeta mai neanche una minima parte di questi orrori.
Per questo ci rivolgiamo a Lei, signor Presidente, certi della Sua sensibilità e attenzione, per un gesto di riconoscimento.
di Dijana Pavlovic
mercoledì 26 gennaio 2011
torre chiama terra... DIRITTI PER TUTTI
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mercoledì 19 gennaio 2011
Ricorso vincente.!
Cinque famiglie rom possono restare a Triboniano grazie al ricorso del servizio legale del Naga.
A Maggio 2011 undici famiglie rom si sono rivolte al Naga dopo aver ricevuto un provvedimento che le intimava di lasciare il campo Triboniano dove risiedevano.
Il motivo del provvedimento era l'applicazione (peraltro sbagliata!) del famoso "Regolamento Rom", quella norma cioè che vige solo all'interno dei campi "nomadi" autorizzati e che regola la vita delle famiglie che vi abitano.
Uno degli articoli del Regolamento dice che se a carico di anche un solo componente di una famiglia "sopravvengono" condanne definitive, allora TUTTA LA FAMIGLIA deve lasciare la sua abitazione nel campo.
A seguito di questo provvedimento ed entro 48 ore il Naga ha presentato per queste 11 famiglie una richiesta di riesame, ha chiesto cioè agli Uffici del Comune che avevano emesso il provvedimento di rivedere la loro decisione.
Alla luce principalmente di due motivazioni e cioè che:
1) è illegittimo far ricadere la responsabilità individuale e soggettiva di un singolo individuo che avrebbe commesso un reato sull' intero nucleo famigliare, come se fosse oggettiva e collettiva;
2) le condanne riportate nei provvedimenti erano TUTTE anteriori all'emissione dello stesso Regolamento Rom. Non erano dunque "sopraggiunte" ma c'erano già (se c'erano) quando le famiglie entrarono nel campo Triboniano!!!
A queste motivazioni si aggiunge ovviamente la già più volte dichiarata illegittimità dello stesso Regolamento Rom, di una legge cioè che vale solo per un certo gruppo di persone (i rom appunto).
L'aver presentato riesame ha permesso a queste famiglie di restare nel campo di Triboniano da maggio finchè il Comunue non si è espresso, a novembre 2010, riconfermando il provvedimento di revoca dell'autorizzazione a restare nel campo (ad alcune delle 11 famiglie).
A questo punto è stato necessario proporre ricorso al TAR Lazio Roma. Ricorrenti sono state 5 famiglie e la stessa Associazione Naga assistiti dagli Avvocati Santilli e Zucali che hanno ottenuto un provvedimento cautelare che permette alle famiglie di restare nel campo di Triboniano fino alla conclusione del procedimento!!! Il ricorso è stato presentato proprio prima di Natale, grazie anche alla collaborazione volontaria dell'Avv. Notargiovanni di Roma, e l'ordinanza cautelare consentirà alle famiglie di restare nel campo e ai minori di continuare a frequentare le scuole evitando il trauma di uno sgombero improvviso.
1) è illegittimo far ricadere la responsabilità individuale e soggettiva di un singolo individuo che avrebbe commesso un reato sull' intero nucleo famigliare, come se fosse oggettiva e collettiva;
2) le condanne riportate nei provvedimenti erano TUTTE anteriori all'emissione dello stesso Regolamento Rom. Non erano dunque "sopraggiunte" ma c'erano già (se c'erano) quando le famiglie entrarono nel campo Triboniano!!!
A queste motivazioni si aggiunge ovviamente la già più volte dichiarata illegittimità dello stesso Regolamento Rom, di una legge cioè che vale solo per un certo gruppo di persone (i rom appunto).
L'aver presentato riesame ha permesso a queste famiglie di restare nel campo di Triboniano da maggio finchè il Comunue non si è espresso, a novembre 2010, riconfermando il provvedimento di revoca dell'autorizzazione a restare nel campo (ad alcune delle 11 famiglie).
A questo punto è stato necessario proporre ricorso al TAR Lazio Roma. Ricorrenti sono state 5 famiglie e la stessa Associazione Naga assistiti dagli Avvocati Santilli e Zucali che hanno ottenuto un provvedimento cautelare che permette alle famiglie di restare nel campo di Triboniano fino alla conclusione del procedimento!!! Il ricorso è stato presentato proprio prima di Natale, grazie anche alla collaborazione volontaria dell'Avv. Notargiovanni di Roma, e l'ordinanza cautelare consentirà alle famiglie di restare nel campo e ai minori di continuare a frequentare le scuole evitando il trauma di uno sgombero improvviso.
mercoledì 5 gennaio 2011
Mirko e Taro...
In questi ultimi giorni sono morti Mirko Levak, rom kalderash di Marghera, l’ultimo rom sopravvissuto ad Auschwitz, e Amilcare Debar, detto «Taro», sinto piemontese, staffetta e partigiano combattente (col nome di «Corsaro») nella 48˚ Brigata Garibaldi « Dante Di Nanni», comandata da Napoleone Colajanni, «Barbato». È stato ferito nella battaglia delle Langhe. Nel dopoguerra è stato rappresentante del suo popolo alle Nazioni Unite a Ginevra; ha ricevuto il diploma di partigiano combattente dalle mani del Presidente Sandro Pertini. Queste due figure fanno parte della storia dimenticata di rom e sinti nel nostro Paese. Mirko Levak testimonia lo sterminio programmato dai nazisti per il popolo zigano sulla stessa base dello sterminio degli ebrei: il genocidio etnico, sterminare una razza impura. Due parole, l’Olocausto per gli ebrei, il Porrajmos per i rom e i sinti, indicano lo stesso destino ma non hanno lo stesso riconoscimento e lo stessa significato nella coscienza collettiva. Il popolo rom e sinto ha subito nei secoli discriminazioni e persecuzioni come è accaduto agli ebrei e insieme hanno condiviso lo stesso destino nelle camere a gas e nei forni crematori di Auschwitz. Ma ancora oggi mentre la parola «Olocausto » esprime la colpa collettiva nei confronti di tutto il popolo ebreo, «Porrajmos» è una parola sconosciuta ai più, esattamente come lo è lo sterminio razziale degli “zingari”. Amilcare Debar, come il romistriano Giuseppe Levakovic, che combatté nella «Osoppo», Rubino Bonora, partigiano della Divisione «Nannetti» in Friuli, Walter Catter, fucilato a Vicenza l’11 novembre 1944, suo cugino ventenne Giuseppe Catter, fucilato dai brigatisti neri nell’Imperiese, testimonia la partecipazione di rom e sinti italiani alla guerra di liberazione dai nazifascisti. Il silenzio che circonda queste storie, anche nelle ricorrenze ufficiali come la giornata della Memoria e il XXV Aprile, non solo segna il destino di marginalità che viene assegnato al popolo rom,ma indirettamente contribuisce alla sua emarginazione sociale, alla costante discriminazione nei suoi confronti e al ruolo di capro espiatorio per chi fa la propria fortuna elettorale sulla caccia allo zingaro. Per queste ragioni, se la memoria della nostra storia ci aiuta a essere orgogliosi della nostra identità troppo spesso negata, vogliamo che questamemoria sia occasione e motivo perrestituirci la dignità che ancora oggi ci viene negata nel paese dove sono vissuti e morti uomini come Mirko e Amilcare.
Dijana Pavlovic -
Attrice Rom e Mediatrice culturale
Articolo pubblicato sul quotidiano "l’Unità" in data 15 Dicembre 2010
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